La monografia ha ad oggetto l’istituto della mediazione introdotto nell’ordinamento italiano dal d.lgs. 4 marzo 2010, n.28 quale strumento di risoluzione delle controversie alternativo alla giustizia statuale. Essa si articola in quattro capitoli. Nel primo capitolo si esaminano le ragioni sottese all’opzione legislativa per la mediazione – crisi del monopolio statuale della giurisdizione, deflazione del contenzioso, diversificazione dell’offerta di giustizia – e il contesto normativo nazionale ed europeo di riferimento, con particolare attenzione alla direttiva 2008/52/CE, recante un modello omogeneo di mediazione per le controversie transfrontaliere, in materia civile e commerciale, relative a diritti disponibili, da recepirsi all’interno dei singoli ordinamenti nazionali. Nel secondo capitolo si analizzano i diversi modelli di mediazione disciplinati dal d. lgs. n.28/2010 ponendosi dall’angolo visuale dei rapporti con il processo. Ci si sofferma in particolare sulla mediazione obbligatoria-condizione di procedibilità della domanda giudiziale, saggiandone la compatibilità costituzionale con l’art. 24 Cost., alla luce della giurisprudenza costituzionale in tema di giurisdizione condizionata e degli orientamenti espressi in fattispecie analoghe dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Nel terzo capitolo l’attenzione è rivolta ai soggetti che amministrano la mediazione, il mediatore e gli organismi di mediazione. Del primo si analizzano i requisiti soggettivi, i doveri e gli obblighi cui è tenuto e le sanzioni per l’eventuale violazione degli obblighi. Quanto agli organismi che erogano il servizio di mediazione, si esamina il loro rapporto con le parti e con il mediatore, suggerendosene rispettivamente una qualificazione in termini di contratto atipico di amministrazione di conciliazione e di contratto di prestazione d’opera professionale. Dalla qualificazione in termini contrattuali di tali rapporti sono tratte delle conseguenze in punto di responsabilità. Nel quarto capitolo, infine, muovendo dalla qualificazione in termini di procedimento dell’attività di mediazione se ne esaminano gli aspetti caratterizzanti: l’istanza introduttiva, gli effetti sulla prescrizione e sulla decadenza, la durata del procedimento, il ruolo del difensore, i possibili esiti della mediazione nonché gli incentivi e le sanzioni per promuovere la conciliazione.
LA MEDIAZIONE
SANTAGADA F
2012-01-01
Abstract
La monografia ha ad oggetto l’istituto della mediazione introdotto nell’ordinamento italiano dal d.lgs. 4 marzo 2010, n.28 quale strumento di risoluzione delle controversie alternativo alla giustizia statuale. Essa si articola in quattro capitoli. Nel primo capitolo si esaminano le ragioni sottese all’opzione legislativa per la mediazione – crisi del monopolio statuale della giurisdizione, deflazione del contenzioso, diversificazione dell’offerta di giustizia – e il contesto normativo nazionale ed europeo di riferimento, con particolare attenzione alla direttiva 2008/52/CE, recante un modello omogeneo di mediazione per le controversie transfrontaliere, in materia civile e commerciale, relative a diritti disponibili, da recepirsi all’interno dei singoli ordinamenti nazionali. Nel secondo capitolo si analizzano i diversi modelli di mediazione disciplinati dal d. lgs. n.28/2010 ponendosi dall’angolo visuale dei rapporti con il processo. Ci si sofferma in particolare sulla mediazione obbligatoria-condizione di procedibilità della domanda giudiziale, saggiandone la compatibilità costituzionale con l’art. 24 Cost., alla luce della giurisprudenza costituzionale in tema di giurisdizione condizionata e degli orientamenti espressi in fattispecie analoghe dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Nel terzo capitolo l’attenzione è rivolta ai soggetti che amministrano la mediazione, il mediatore e gli organismi di mediazione. Del primo si analizzano i requisiti soggettivi, i doveri e gli obblighi cui è tenuto e le sanzioni per l’eventuale violazione degli obblighi. Quanto agli organismi che erogano il servizio di mediazione, si esamina il loro rapporto con le parti e con il mediatore, suggerendosene rispettivamente una qualificazione in termini di contratto atipico di amministrazione di conciliazione e di contratto di prestazione d’opera professionale. Dalla qualificazione in termini contrattuali di tali rapporti sono tratte delle conseguenze in punto di responsabilità. Nel quarto capitolo, infine, muovendo dalla qualificazione in termini di procedimento dell’attività di mediazione se ne esaminano gli aspetti caratterizzanti: l’istanza introduttiva, gli effetti sulla prescrizione e sulla decadenza, la durata del procedimento, il ruolo del difensore, i possibili esiti della mediazione nonché gli incentivi e le sanzioni per promuovere la conciliazione.File | Dimensione | Formato | |
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