Il saggio affronta il tema della tutela dei terzi di buona fede titolari di diritti reali di garanzia sui beni sottoposti a misure di prevenzione antimafia ripercorrendone le tappe dell’evoluzione giurisprudenziale e normativa. Esso analizza innanzitutto le soluzioni tra loro dissonanti elaborate dalla giurisprudenza, in assenza di previsioni normative sul punto, in ordine alla tutela del diritto reale di garanzia del creditore ipotecario, procedente o intervenuto in una procedura esecutiva, a fronte di una misura di prevenzione antimafia - sequestro o confisca – avente ad oggetto il medesimo bene gravato da ipoteca. Prosegue, poi, con la disamina della disciplina specifica introdotta dal d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, recante il Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione e di quella transitoria successivamente introdotta dalla l. 24 dicembre 2012, n. 228 per le procedure non disciplinate dal codice antimafia, evidenziandone le criticità applicative. Infine, prendendo spunto dalla sentenza Cass. civ., SS.UU., 7 maggio 2013, n. 10532, offre una chiave di lettura per risolvere alcuni problemi di diritto intertemporale causati dall’avvicendamento normativo e per definire il rapporto tra procedimento esecutivo e misure di prevenzione antimafia.
LA TUTELA DEI TERZI TITOLARI DI DIRITTI REALI DI GARANZIA SUI BENI SOTTOPOSTI A MISURE DI PREVENZIONE ANTIMAFIA
SANTAGADA F
2014-01-01
Abstract
Il saggio affronta il tema della tutela dei terzi di buona fede titolari di diritti reali di garanzia sui beni sottoposti a misure di prevenzione antimafia ripercorrendone le tappe dell’evoluzione giurisprudenziale e normativa. Esso analizza innanzitutto le soluzioni tra loro dissonanti elaborate dalla giurisprudenza, in assenza di previsioni normative sul punto, in ordine alla tutela del diritto reale di garanzia del creditore ipotecario, procedente o intervenuto in una procedura esecutiva, a fronte di una misura di prevenzione antimafia - sequestro o confisca – avente ad oggetto il medesimo bene gravato da ipoteca. Prosegue, poi, con la disamina della disciplina specifica introdotta dal d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, recante il Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione e di quella transitoria successivamente introdotta dalla l. 24 dicembre 2012, n. 228 per le procedure non disciplinate dal codice antimafia, evidenziandone le criticità applicative. Infine, prendendo spunto dalla sentenza Cass. civ., SS.UU., 7 maggio 2013, n. 10532, offre una chiave di lettura per risolvere alcuni problemi di diritto intertemporale causati dall’avvicendamento normativo e per definire il rapporto tra procedimento esecutivo e misure di prevenzione antimafia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.