Il crimine di genocidio, definito dalla Convenzione Onu del 1948 e oggi dall’art. 6 dello Statuto di Roma, è considerato il più grave crimine internazionale perché si caratterizza per la finalità perseguita dall’agente di distruggere in tutto o in parte un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. Il testo consta di due parti e propone dapprima una trattazione storica sulla definizione penalistica del genocidio, approfondendo in particolare i lavori di Raphael Lemkin (1900-1959), inventore del termine, e i processi di Norimberga; quindi offre, nella seconda parte, un’ampia panoramica della giurisprudenza dei Tribunali internazionali nell’applicazione delle fonti incriminatrici. Corredato di un’estesa bibliografia anche in ambito storiografico, oltre che strettamente giuridico, propone infine lo studio di un precedente linguistico della parola “genocidio”, costituito dal concetto di “nazionicidio”, già usato da François-Noël Babeuf (1760-1797) nel 1794.
Il genocidio nel diritto penale internazionale. Dagli scritti di Raphael Lemkin allo Statuto di Roma
Leotta C
2013-01-01
Abstract
Il crimine di genocidio, definito dalla Convenzione Onu del 1948 e oggi dall’art. 6 dello Statuto di Roma, è considerato il più grave crimine internazionale perché si caratterizza per la finalità perseguita dall’agente di distruggere in tutto o in parte un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. Il testo consta di due parti e propone dapprima una trattazione storica sulla definizione penalistica del genocidio, approfondendo in particolare i lavori di Raphael Lemkin (1900-1959), inventore del termine, e i processi di Norimberga; quindi offre, nella seconda parte, un’ampia panoramica della giurisprudenza dei Tribunali internazionali nell’applicazione delle fonti incriminatrici. Corredato di un’estesa bibliografia anche in ambito storiografico, oltre che strettamente giuridico, propone infine lo studio di un precedente linguistico della parola “genocidio”, costituito dal concetto di “nazionicidio”, già usato da François-Noël Babeuf (1760-1797) nel 1794.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.