La "Questio de situ et forma aque et terre" ha a lungo animato il dibattito della critica dantesca, a causa del carattere peculiarissimo della sua tradizione manoscritta. Il testo infatti ci è pervenuto solo in una mediocre "editio princeps" del 1508 curata per i tipi di Manfredo da Monferrato a Venezia dal frate agostiniano toscano Giovanni Benedetto Moncetti che sostenne di averla ritrovata poco tempo prima. Nell'articolo si è proceduto alla rilettura dell’ultima opera di Dante e messo in evidenza il filone di pensiero in cui essa si pone nell’ambito della riflessione dell’età bassomedievale. La "Questio de situ et forma aque et terre" riflette un lungo e vivace dibattito avviato sin dall’età antica sulla posizione della Terra nell’Universo e la sua conformazione fisica. Estremamente sensibile al dibattito sui corpi celesti, Dante non si sottrasse alla discussione proponendo una propria soluzione al dilemma di un’esperienza sensibile apparentemente in contrasto con i quadri di riferimento della sua formazione intellettuale, in particolare con il “maestro” Aristotele, sfondo ineludibile della propria cultura filosofica.
Dante e la Questio de situ et forma aque et terre
Russo L
2016-01-01
Abstract
La "Questio de situ et forma aque et terre" ha a lungo animato il dibattito della critica dantesca, a causa del carattere peculiarissimo della sua tradizione manoscritta. Il testo infatti ci è pervenuto solo in una mediocre "editio princeps" del 1508 curata per i tipi di Manfredo da Monferrato a Venezia dal frate agostiniano toscano Giovanni Benedetto Moncetti che sostenne di averla ritrovata poco tempo prima. Nell'articolo si è proceduto alla rilettura dell’ultima opera di Dante e messo in evidenza il filone di pensiero in cui essa si pone nell’ambito della riflessione dell’età bassomedievale. La "Questio de situ et forma aque et terre" riflette un lungo e vivace dibattito avviato sin dall’età antica sulla posizione della Terra nell’Universo e la sua conformazione fisica. Estremamente sensibile al dibattito sui corpi celesti, Dante non si sottrasse alla discussione proponendo una propria soluzione al dilemma di un’esperienza sensibile apparentemente in contrasto con i quadri di riferimento della sua formazione intellettuale, in particolare con il “maestro” Aristotele, sfondo ineludibile della propria cultura filosofica.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Russo - Dante e la Questio.pdf
non disponibili
Dimensione
1.6 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.6 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.