L’articolo prende le mosse dal caso bioetico italiano di Eluana Englaro (2009), per riflettere sulle differenze etiche fra rifiuto di terapia e richiesta di eutanasia, soffermandosi in particolare sulla richiesta in forma anticipata. Analizza poi il linguaggio nei discorsi di fine-vita (evidenziandone le ambiguità semantiche) e le motivazioni sottese all’eutanasia, condensandole in quattro: l’astensione dall’accanimento terapeutico, le sofferenze insopportabili, la volontà di morire, l’idea che vi siano condizioni di vita indegne.

Fine vita, disabilità e testamento biologico

NAVARINI C
2010-01-01

Abstract

L’articolo prende le mosse dal caso bioetico italiano di Eluana Englaro (2009), per riflettere sulle differenze etiche fra rifiuto di terapia e richiesta di eutanasia, soffermandosi in particolare sulla richiesta in forma anticipata. Analizza poi il linguaggio nei discorsi di fine-vita (evidenziandone le ambiguità semantiche) e le motivazioni sottese all’eutanasia, condensandole in quattro: l’astensione dall’accanimento terapeutico, le sofferenze insopportabili, la volontà di morire, l’idea che vi siano condizioni di vita indegne.
2010
978-88-8155-492-8
euthanasia
overtreatment
living will
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