Un unico modello, il Santo Sepolcro, cuore dell’ecumene cristiana, moltiplicato in centinaia di repliche diverse le une dalle altre, sparse in Europa, nei paesi mediterranei, in Africa. Un caleidoscopio di forme, di strutture, di spazi costruiti per riti e celebrazioni che vengono ripetuti inalterati nell’impostazione a rinnovare un solo mistero, eppure sono variati nel tempo secondo le trasformazioni della Chiesa e delle Chiese. L’exemplum di Gerusalemme e i simulacra costruiti nel mondo tra l’età tardo antica e i primi secoli dopo il Mille sono legati da rapporti che non sono solo devozionali, ma formano un fitto tessuto di relazioni culturali, figurative, ecclesiali, politiche. Vi si intrecciano immagini del cosmo, proiezioni ideali, forme del disegno, committenze di vescovi, ordini religiosi e ordini militari, esperienze di pellegrinaggio, memorie e celebrazioni di spedizioni armate. Lo stesso prototipo è cambiato nel tempo, edificato, distrutto e ricostruito più volte. Sono mutate le percezioni che ne hanno riportato i pellegrini e sono variate le sue copie, in un processo plurimo, scandito da eventi singoli, rielaborazioni locali e percorsi artistici di lungo periodo. Il processo di realizzazione delle imitationes del Santo Sepolcro si incrocia con i mutamenti avvenuti all’interno della Cristianità fra IV e XIII secolo e riflette, in particolare, le differenziazioni fra le nationes cristiane, evidenti fra i gruppi presenti nello stesso complesso gerosolimitano e ulteriormente marcate nelle comunità di origine, nelle varie aree dell’ecumene. Il testo è articolato in nove capitoli: I termini del problema: spazio, modelli, istituzioni; Linee storiografiche; Liturgia e progettazione dello spazio sacro; Liturgie della Resurrezione e della Settimana Santa; Pellegrinaggi e imitationes; La duplicazione dei santuari di Terrasanta: immagini, disegni, progetti; Un modello in trasformazione attraverso i secoli; Una distinzione di base: imitationes devozionali, topo mimetiche, parziali: Gli spazi delle diverse nationes presenti nel Santo Sepolcro.
La fortuna del Santo Sepolcro nel Medioevo. Spazio, liturgia, architettura
SALVARANI R
2008-01-01
Abstract
Un unico modello, il Santo Sepolcro, cuore dell’ecumene cristiana, moltiplicato in centinaia di repliche diverse le une dalle altre, sparse in Europa, nei paesi mediterranei, in Africa. Un caleidoscopio di forme, di strutture, di spazi costruiti per riti e celebrazioni che vengono ripetuti inalterati nell’impostazione a rinnovare un solo mistero, eppure sono variati nel tempo secondo le trasformazioni della Chiesa e delle Chiese. L’exemplum di Gerusalemme e i simulacra costruiti nel mondo tra l’età tardo antica e i primi secoli dopo il Mille sono legati da rapporti che non sono solo devozionali, ma formano un fitto tessuto di relazioni culturali, figurative, ecclesiali, politiche. Vi si intrecciano immagini del cosmo, proiezioni ideali, forme del disegno, committenze di vescovi, ordini religiosi e ordini militari, esperienze di pellegrinaggio, memorie e celebrazioni di spedizioni armate. Lo stesso prototipo è cambiato nel tempo, edificato, distrutto e ricostruito più volte. Sono mutate le percezioni che ne hanno riportato i pellegrini e sono variate le sue copie, in un processo plurimo, scandito da eventi singoli, rielaborazioni locali e percorsi artistici di lungo periodo. Il processo di realizzazione delle imitationes del Santo Sepolcro si incrocia con i mutamenti avvenuti all’interno della Cristianità fra IV e XIII secolo e riflette, in particolare, le differenziazioni fra le nationes cristiane, evidenti fra i gruppi presenti nello stesso complesso gerosolimitano e ulteriormente marcate nelle comunità di origine, nelle varie aree dell’ecumene. Il testo è articolato in nove capitoli: I termini del problema: spazio, modelli, istituzioni; Linee storiografiche; Liturgia e progettazione dello spazio sacro; Liturgie della Resurrezione e della Settimana Santa; Pellegrinaggi e imitationes; La duplicazione dei santuari di Terrasanta: immagini, disegni, progetti; Un modello in trasformazione attraverso i secoli; Una distinzione di base: imitationes devozionali, topo mimetiche, parziali: Gli spazi delle diverse nationes presenti nel Santo Sepolcro.File | Dimensione | Formato | |
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