Il monastero di Maguzzano, posto nell’immediato entroterra meridionale del lago di Garda, è attestato nella seconda metà del IX secolo. Risulta sottoposto alla regola benedettina e inserito nell’ambito della diocesi di Verona. Nel XV secolo fu assegnato al monastero di Sant’Eufemia di Brescia, all’interno della congregazione riformata di Santa Giustina. Nel 1490 fu affidato all’abbazia di San Benedetto in Polirone. L’archivio del monastero è ricostruibile nel suo assetto complessivo grazie a due repertori settecenteschi conservati uno all’Archivio di Stato di Mantova e l’altro alla Biblioteca Queriniana di Brescia, due “indici” in base ai quali potevano essere reperite le “carte” relativi alle proprietà, ai diritti e alle attività dei monaci. I due repertori permettono di individuare la documentazione superstite (oggi all’Archivio di Stato di Milano, Fondo di Religione, e Archivio Storico Comunale di Lonato) e di delineare la struttura di un archivio monastico medievale, nei suoi sviluppi cronologici, nelle sue funzioni e nella sua organizzazione. Risulta articolato in capsae, che contengono documenti numerati progressivamente per data, in relazione con i temi e le questioni. Il contributo è corredato da un’appendice documentaria composta da tre trascrizioni: Anastasio IV conferma beni e diritti al vescovo di Verona Tebaldo, 1154 gennaio 29, Laterano (ASVr, Mensa Vescovile, busta IV, dipl. 3); Clemente III conferma al vescovo di Verona Adelardo, 1188 novembre 7, Laterano (ASVr, Mensa Vescovile, busta IV, dipl. 5); Innocenzo IV incarica il vescovo di Mantova di verificare la situazione economica del monastero di Maguzzano, gravato di debiti, e di valutare e autorizzare la vendita di alcuni beni, 1245 maggio 29, Assisi (Archivio Segreto Vaticano, Registro Vaticano 23, c. LXXXXII, n. 653).
Santa Maria di Maguzzano: una comunità gardesana tra San Benedetto in Polirone e i vescovi di Verona
SALVARANI R
2002-01-01
Abstract
Il monastero di Maguzzano, posto nell’immediato entroterra meridionale del lago di Garda, è attestato nella seconda metà del IX secolo. Risulta sottoposto alla regola benedettina e inserito nell’ambito della diocesi di Verona. Nel XV secolo fu assegnato al monastero di Sant’Eufemia di Brescia, all’interno della congregazione riformata di Santa Giustina. Nel 1490 fu affidato all’abbazia di San Benedetto in Polirone. L’archivio del monastero è ricostruibile nel suo assetto complessivo grazie a due repertori settecenteschi conservati uno all’Archivio di Stato di Mantova e l’altro alla Biblioteca Queriniana di Brescia, due “indici” in base ai quali potevano essere reperite le “carte” relativi alle proprietà, ai diritti e alle attività dei monaci. I due repertori permettono di individuare la documentazione superstite (oggi all’Archivio di Stato di Milano, Fondo di Religione, e Archivio Storico Comunale di Lonato) e di delineare la struttura di un archivio monastico medievale, nei suoi sviluppi cronologici, nelle sue funzioni e nella sua organizzazione. Risulta articolato in capsae, che contengono documenti numerati progressivamente per data, in relazione con i temi e le questioni. Il contributo è corredato da un’appendice documentaria composta da tre trascrizioni: Anastasio IV conferma beni e diritti al vescovo di Verona Tebaldo, 1154 gennaio 29, Laterano (ASVr, Mensa Vescovile, busta IV, dipl. 3); Clemente III conferma al vescovo di Verona Adelardo, 1188 novembre 7, Laterano (ASVr, Mensa Vescovile, busta IV, dipl. 5); Innocenzo IV incarica il vescovo di Mantova di verificare la situazione economica del monastero di Maguzzano, gravato di debiti, e di valutare e autorizzare la vendita di alcuni beni, 1245 maggio 29, Assisi (Archivio Segreto Vaticano, Registro Vaticano 23, c. LXXXXII, n. 653).File | Dimensione | Formato | |
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