La Federazione mutò presto nome e forma e divenne vera e propria Associazione Magistrale Italiana. Si volle intitolarla al grande educatore e filosofo dalmata, Nicolò Tommaseo, per met-tere in piena luce i due grandi amori che informarono la vita spirituale e tutta l'opera di Nicolò Tommaseo e che dovevano animare la nuova asso-ciazione: "Religione e Patria" [...]. Finalità della nuova associazione, era raccogliere in stretta collaborazione i maestri credenti veramente italiani per difendere, con gli interessi economici e professionali della categoria, i principi che soli possono portare a vero efficace progresso la scuola: "Religione e Patria", e avere così una scuola informata allo spirito cattolico e schiettamente italiana. Si cominciò un attivissimo lavoro di propaganda per scuotere coloro che pensavano possibile uno sdoppiamento di coscienza: essere cioè [...] per gli inte-ressi di carriera, pur mantenendo fede ai propri principi di Religione e di Patria. (da Storia dell'Associazione magistrale italiana "Nicolò Tommaseo", a cura della sua ultima presidente, Maria Magnocavallo) Nata nel 1906 dalla secessione dall'Umn (Unione magistrale nazionale), l'Associazione magistrale italiana "Nicolò Tommaseo" raccolse e guidò per ventiquattro anni i maestri elementari cattolici, giungendo a toccare i venticinquemila soci. La storia costituisce un tassello importante nel più vasto campo degli studi sul movimento cattolico, sulla sua partecipazione al dibattito socio-politico del primo Novecento, sui suoi rapporti con lo Stato e le gerarchie ecclesiastiche, con l'Azione cattolica, il Partito popolare e con il fascismo, delineando un percorso tutt'altro che univoco, e anzi problematico e contraddittorio, segnato da crisi periodiche, rivelatrici della difficoltà di dare ai cattolici italiani una rappresentanza politica unitaria. Alla sua presidenza si avvicendarono infatti uomini politici importanti, come Giuseppe Micheli e Cesare Nava, e semplici maestri che tale controllo politico mal sopportavano, spostando gli equilibri ora nel senso del collateralismo con il Ppi, ora verso l'indipendenza politica e l'aconfessionalità, in alcuni momenti mostrando sorprendente maturità democratica, in altri accettando di scendere a patti con il fascismo fino a sciogliersi nel 1930. È, quella dell'Associazione magistrale italiana "Nicolò Tommaseo", una storia ancora poco nota proprio perché atipica nel grande mosaico del mo-vimento cattolico italiano, ma è, ovviamente, anche una storia impor-tante per lo sviluppo della scuola e della professionalità dei maestri italiani, di cui quelli cattolici furono una componente fondamentale e spesso culturalmente più consapevole.

L'associazione magistrale "Nicolò Tommaseo". Storia di maestri cattolici, 1906-1930

Dessardo A
2018-01-01

Abstract

La Federazione mutò presto nome e forma e divenne vera e propria Associazione Magistrale Italiana. Si volle intitolarla al grande educatore e filosofo dalmata, Nicolò Tommaseo, per met-tere in piena luce i due grandi amori che informarono la vita spirituale e tutta l'opera di Nicolò Tommaseo e che dovevano animare la nuova asso-ciazione: "Religione e Patria" [...]. Finalità della nuova associazione, era raccogliere in stretta collaborazione i maestri credenti veramente italiani per difendere, con gli interessi economici e professionali della categoria, i principi che soli possono portare a vero efficace progresso la scuola: "Religione e Patria", e avere così una scuola informata allo spirito cattolico e schiettamente italiana. Si cominciò un attivissimo lavoro di propaganda per scuotere coloro che pensavano possibile uno sdoppiamento di coscienza: essere cioè [...] per gli inte-ressi di carriera, pur mantenendo fede ai propri principi di Religione e di Patria. (da Storia dell'Associazione magistrale italiana "Nicolò Tommaseo", a cura della sua ultima presidente, Maria Magnocavallo) Nata nel 1906 dalla secessione dall'Umn (Unione magistrale nazionale), l'Associazione magistrale italiana "Nicolò Tommaseo" raccolse e guidò per ventiquattro anni i maestri elementari cattolici, giungendo a toccare i venticinquemila soci. La storia costituisce un tassello importante nel più vasto campo degli studi sul movimento cattolico, sulla sua partecipazione al dibattito socio-politico del primo Novecento, sui suoi rapporti con lo Stato e le gerarchie ecclesiastiche, con l'Azione cattolica, il Partito popolare e con il fascismo, delineando un percorso tutt'altro che univoco, e anzi problematico e contraddittorio, segnato da crisi periodiche, rivelatrici della difficoltà di dare ai cattolici italiani una rappresentanza politica unitaria. Alla sua presidenza si avvicendarono infatti uomini politici importanti, come Giuseppe Micheli e Cesare Nava, e semplici maestri che tale controllo politico mal sopportavano, spostando gli equilibri ora nel senso del collateralismo con il Ppi, ora verso l'indipendenza politica e l'aconfessionalità, in alcuni momenti mostrando sorprendente maturità democratica, in altri accettando di scendere a patti con il fascismo fino a sciogliersi nel 1930. È, quella dell'Associazione magistrale italiana "Nicolò Tommaseo", una storia ancora poco nota proprio perché atipica nel grande mosaico del mo-vimento cattolico italiano, ma è, ovviamente, anche una storia impor-tante per lo sviluppo della scuola e della professionalità dei maestri italiani, di cui quelli cattolici furono una componente fondamentale e spesso culturalmente più consapevole.
2018
978-88-3271-070-0
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