Il volume affronta il problema della tutela del concepito e della disciplina dettata dalla legge sulla procreazione medicalmente assistita approvata dal Parlamento italiano nel 2004 (legge n. 40 del 2004). L’analisi prende le mosse dai principi costituzionali. Vengono esaminate le più significative pronunce della Corte costituzionale sulla garanzia accordata dalla Carta fondamentale al concepito e le posizioni assunte dalla dottrina al riguardo. Dopo aver affrontato il problema della capacità giuridica del concepito, l’a. riconduce la sua tutela agli artt. 30, 31 e 32 Cost. In una prospettiva multilivello di tutela dei diritti fondamentali, la ricostruzione dell’ordinamento italiano è inquadrata poi nel più ampio panorama offerto dall’ordinamento internazionale e da quello comunitario: in riferimento al primo, sono considerate le garanzie offerte al diritto alla vita da alcuni atti, tra i quali la Dichiarazione dei Diritti del fanciullo, la Convenzione di Oviedo e la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, con speciale attenzione alle pronunce della Corte EDU. In riferimento al secondo sono prese in considerazione, in particolare, le decisioni in materia di diritto alla vita della Corte di giustizia dell’UE e la Carta dei diritti fondamentali. Alla luce del quadro tracciato, nella seconda parte del volume, l’A. affronta il tema della normativa italiana in materia di procreazione medicalmente assistita. L’analisi muove dalla problematica situazione precedente l’approvazione della legge n. 40 del 2004 da parte del Parlamento, in particolare da alcune decisioni dei Tribunali di merito. Successivamente, vengono approfondite alcune problematiche connesse alle legge n. 40 del 2004, a partire dell’art. 1 della stessa, che prevede la tutela dei diritti di tutti i soggetti coinvolti nelle procedure di PMA, tra i quali il concepito. Vengono, poi, affrontati i nodi posti dalla legge in riferimento alla limitazione dell’accesso alla PMA alle coppie sterili o infertili, alla revoca del consenso da parte della coppia che si sottopone alla PMA, al divieto di fecondazione eterologa, al divieto di sperimentazione sugli embrioni, al limite di embrioni che possono essere creati per ogni ciclo di PMA, all’obbligo di impianto degli embrioni creati, al divieto di diagnosi pre-impianto e al divieto di pratiche eugenetiche.
Concepito e procreazione assistita. Profili costituzionali, I
VARI F
2008-01-01
Abstract
Il volume affronta il problema della tutela del concepito e della disciplina dettata dalla legge sulla procreazione medicalmente assistita approvata dal Parlamento italiano nel 2004 (legge n. 40 del 2004). L’analisi prende le mosse dai principi costituzionali. Vengono esaminate le più significative pronunce della Corte costituzionale sulla garanzia accordata dalla Carta fondamentale al concepito e le posizioni assunte dalla dottrina al riguardo. Dopo aver affrontato il problema della capacità giuridica del concepito, l’a. riconduce la sua tutela agli artt. 30, 31 e 32 Cost. In una prospettiva multilivello di tutela dei diritti fondamentali, la ricostruzione dell’ordinamento italiano è inquadrata poi nel più ampio panorama offerto dall’ordinamento internazionale e da quello comunitario: in riferimento al primo, sono considerate le garanzie offerte al diritto alla vita da alcuni atti, tra i quali la Dichiarazione dei Diritti del fanciullo, la Convenzione di Oviedo e la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, con speciale attenzione alle pronunce della Corte EDU. In riferimento al secondo sono prese in considerazione, in particolare, le decisioni in materia di diritto alla vita della Corte di giustizia dell’UE e la Carta dei diritti fondamentali. Alla luce del quadro tracciato, nella seconda parte del volume, l’A. affronta il tema della normativa italiana in materia di procreazione medicalmente assistita. L’analisi muove dalla problematica situazione precedente l’approvazione della legge n. 40 del 2004 da parte del Parlamento, in particolare da alcune decisioni dei Tribunali di merito. Successivamente, vengono approfondite alcune problematiche connesse alle legge n. 40 del 2004, a partire dell’art. 1 della stessa, che prevede la tutela dei diritti di tutti i soggetti coinvolti nelle procedure di PMA, tra i quali il concepito. Vengono, poi, affrontati i nodi posti dalla legge in riferimento alla limitazione dell’accesso alla PMA alle coppie sterili o infertili, alla revoca del consenso da parte della coppia che si sottopone alla PMA, al divieto di fecondazione eterologa, al divieto di sperimentazione sugli embrioni, al limite di embrioni che possono essere creati per ogni ciclo di PMA, all’obbligo di impianto degli embrioni creati, al divieto di diagnosi pre-impianto e al divieto di pratiche eugenetiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.