Il contributo sottopone ad indagine critica il rilievo del fattore temporale dell’attività amministrativa, collocato tra esigenza di certezza dell’azione in sé e affidamento ingenerato nei privati, alla luce delle diverse innovazioni normative che si sono stratificate negli anni. Il tempo, da intendersi non solo come bene suscettibile di autonoma valutazione, incide e orienta l’esercizio del potere e, di conseguenza, condiziona direttamente la tenuta e la garanzia sostanziale delle situazioni giuridiche collegate. In questo contesto, viene in rilievo anche lo stesso principio di certezza che assume un connotato che dipende, necessariamente, anche dal tempo della decisione e che, per questo, impone che si rivolga attenzione al manifestarsi della volizione dell’amministrazione come risposta non solo bilanciata, ma anche tempestiva, agli interessi cui proprio il soggetto pubblico deve provvedere. In questo contesto, si individuano le basi teoriche per una ricostruzione della certezza riferita al tempo dell’azione che supera i confini della prospettiva dell’obbligo di provvedere (a tutti i costi) entro un termine stabilito per legge e si proietta verso la soddisfazione degli interessi, di volta in volta, oggetto di bilanciamento. Dunque, non una decisione (qualsiasi) assunta in un tempo certo, ma un risultato sostanziale assunto in un tempo certo e ragionevole. Si delinea, così, un percorso nel quale si rileva una connessione logica tra esigenza di certezza e il corollario dell’affidamento, nel rispetto dell’identità dei bisogni e nell’ottica di responsabilizzazione dell’azione pubblica nel suo complesso.
I tempi (dell’azione e della decisione) dell’amministrazione tra certezza e affidamento
GIANI
2020-01-01
Abstract
Il contributo sottopone ad indagine critica il rilievo del fattore temporale dell’attività amministrativa, collocato tra esigenza di certezza dell’azione in sé e affidamento ingenerato nei privati, alla luce delle diverse innovazioni normative che si sono stratificate negli anni. Il tempo, da intendersi non solo come bene suscettibile di autonoma valutazione, incide e orienta l’esercizio del potere e, di conseguenza, condiziona direttamente la tenuta e la garanzia sostanziale delle situazioni giuridiche collegate. In questo contesto, viene in rilievo anche lo stesso principio di certezza che assume un connotato che dipende, necessariamente, anche dal tempo della decisione e che, per questo, impone che si rivolga attenzione al manifestarsi della volizione dell’amministrazione come risposta non solo bilanciata, ma anche tempestiva, agli interessi cui proprio il soggetto pubblico deve provvedere. In questo contesto, si individuano le basi teoriche per una ricostruzione della certezza riferita al tempo dell’azione che supera i confini della prospettiva dell’obbligo di provvedere (a tutti i costi) entro un termine stabilito per legge e si proietta verso la soddisfazione degli interessi, di volta in volta, oggetto di bilanciamento. Dunque, non una decisione (qualsiasi) assunta in un tempo certo, ma un risultato sostanziale assunto in un tempo certo e ragionevole. Si delinea, così, un percorso nel quale si rileva una connessione logica tra esigenza di certezza e il corollario dell’affidamento, nel rispetto dell’identità dei bisogni e nell’ottica di responsabilizzazione dell’azione pubblica nel suo complesso.File | Dimensione | Formato | |
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