Spettacoli, spazi, cerimonie: interazioni tra Augusto e il popolo nell'ultimo decennio del suo Principato

Nel contributo sono prese in esame alcune misure augustee riguardanti gli spettacoli e le cerimonie a partire dal 5 d.C., con l’obiettivo di verificare da un canto se traspaiano dei cambiamenti nella relazione tra il princeps e i diversi gruppi sociali e dall’altro se si possa rintracciare un modus operandi nelle decisioni imperiali in tale ambito. La disamina comincia dal provvedimento di separazione dei posti a sedere riservati ai cavalieri all’interno del Circo Massimo, è incentrata poi sulla probizione dei banchetti nei festeggiamenti del suo dies natalis nel 6 d.C. e sull’annullamento della transvectio equitum nel 7 d.C., si sofferma infine sui ludi Martiales e sulle feriae Latinae del 12 d.C.. La severitas improntò le scelte di Augusto al fine di evitare occasioni di protesta in momenti di crisi e opportunità per la plebe e la factio di Giulia Minore di sostenere gli esponenti superstiti del ramo giulio della famiglia imperiale in occasione di celebrazioni collettive; al contempo gli spettacoli e le cerimonie furono pianificati in modo da rendere preminenti i membri del ramo claudio, favorendo la captazione del consenso .