La Suprema Corte, seppur con specifico riferimento alla sentenza redatta su documento informatico e sottoscritta con firma digitale, statuisce, con affermazione di respiro generale e importante valenza sistematica, che il d.l. 7 marzo 2005, n. 82 c.d. Codice dell’amministrazione digitale, e il d.l. 29 dicembre 2009, n. 193 recante «Interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario», sono da considerare due fonti normative che, pur in mancanza di recepimento/coordinamento con il codice di procedura civile, trovano diretta applicazione in ambito processuale.

LA SUPREMA CORTE CONFERMA LA VALIDITÀ DELLA SENTENZA RESA ESCLUSIVAMENTE IN MODALITÀ INFORMATICA

MERONE A
2015-01-01

Abstract

La Suprema Corte, seppur con specifico riferimento alla sentenza redatta su documento informatico e sottoscritta con firma digitale, statuisce, con affermazione di respiro generale e importante valenza sistematica, che il d.l. 7 marzo 2005, n. 82 c.d. Codice dell’amministrazione digitale, e il d.l. 29 dicembre 2009, n. 193 recante «Interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario», sono da considerare due fonti normative che, pur in mancanza di recepimento/coordinamento con il codice di procedura civile, trovano diretta applicazione in ambito processuale.
2015
sentenza
documento informatico
firma digitale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14092/2472
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