Il flusso di cassa, in termini estremamente semplificati, può essere definito come il saldo fra le entrate e le uscite della gestione riferite ad un certo arco temporale, solitamente rappresentato da un esercizio amministrativo. Se le entrate sono maggiori delle uscite, si è in presenza di un flusso positivo. Esso indica che l’azienda è in grado di realizzare e distribuire un beneficio grazie al suo ciclo gestionale; la produ-zione di liquidità rappresenta infatti la linfa vitale per remunerare coloro che apportano il capitale (proprio e di terzi) e per alimentare nuovi investimenti. Nel caso invece in cui le uscite siano maggiori delle entrate, l’azienda non produce sufficiente liquidità; per fare fronte ai propri impegni deve pertanto attingere a nuovi mezzi finanziari o cedere parte dei propri impieghi. Il flusso di cassa, dunque, misura la liquidità creata o assorbita dalla gestione attraverso la dinamica delle entrate e delle uscite generate dalle attività aziendali. Con riferimento alle imprese in crisi, occorre puntualizzare che il rendiconto finanziario non serve ad accertare la liquidità complessivamente generata o assorbita nel corso di un esercizio; questa è immediatamente identificabile raffrontando il saldo delle disponibilità liquide (cassa e banca) in due esercizi consecutivi. Piuttosto, esso serve a capire e a spiegare i motivi per i quali è avvenuta questa variazione; o, ancora meglio, serve a comprendere il contributo che ciascuna area della gestione ha fornito per incrementare o diminuire i flussi finanziari. Dal momento che un’impresa in crisi soffre principalmente di mancanza di liquidità, la conoscenza delle dinamiche finanziarie permette di individuare le aree sensibili (che drenano cioè mezzi monetari) e attivare politiche di intervento adeguate.
La crisi d'azienda nella prospettiva finanziaria: dai flussi ai driver di intervento
FAZZINI M
2010-01-01
Abstract
Il flusso di cassa, in termini estremamente semplificati, può essere definito come il saldo fra le entrate e le uscite della gestione riferite ad un certo arco temporale, solitamente rappresentato da un esercizio amministrativo. Se le entrate sono maggiori delle uscite, si è in presenza di un flusso positivo. Esso indica che l’azienda è in grado di realizzare e distribuire un beneficio grazie al suo ciclo gestionale; la produ-zione di liquidità rappresenta infatti la linfa vitale per remunerare coloro che apportano il capitale (proprio e di terzi) e per alimentare nuovi investimenti. Nel caso invece in cui le uscite siano maggiori delle entrate, l’azienda non produce sufficiente liquidità; per fare fronte ai propri impegni deve pertanto attingere a nuovi mezzi finanziari o cedere parte dei propri impieghi. Il flusso di cassa, dunque, misura la liquidità creata o assorbita dalla gestione attraverso la dinamica delle entrate e delle uscite generate dalle attività aziendali. Con riferimento alle imprese in crisi, occorre puntualizzare che il rendiconto finanziario non serve ad accertare la liquidità complessivamente generata o assorbita nel corso di un esercizio; questa è immediatamente identificabile raffrontando il saldo delle disponibilità liquide (cassa e banca) in due esercizi consecutivi. Piuttosto, esso serve a capire e a spiegare i motivi per i quali è avvenuta questa variazione; o, ancora meglio, serve a comprendere il contributo che ciascuna area della gestione ha fornito per incrementare o diminuire i flussi finanziari. Dal momento che un’impresa in crisi soffre principalmente di mancanza di liquidità, la conoscenza delle dinamiche finanziarie permette di individuare le aree sensibili (che drenano cioè mezzi monetari) e attivare politiche di intervento adeguate.File | Dimensione | Formato | |
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