This contribution aims to demonstrate that for the phenomenon of multipleimperatorial appellations paid on the occasion of the same militarycampaign, ascribed to the reigns of Caligula, Claudius, and Nero andinterpreted by ancient historians as a violation of republican practice,precedents can be traced to the triumviral age. Through the comparativeanalysis of passages from the Bella Civilia of Appian, the work of CassiusDio, and that of Velleius Paterculus, it is possible to identify double imperatorialappellations for Caesar’s son already during the Bellum Perusinumand Bellum Siculum. It emerges that the use and recording of acclamationsare an integral part of the strategies implemented by Octavian in order tocreate and consolidate the bond with the milites. In addition, it appears theway in which Octavian uses the acclamations as a tool of propaganda inclashes with his colleagues in the triumvirate, both during the unfolding ofevents as later, when the need arose to give a reinterpretation of the factsof the past and to legitimize his actions, defending himself from opponents.On the other hand, we can see how the successors of Augustus, Caligula,Claudius and Nero, through the multiple imperatorial appellations andtheir timely registration in the imperial titulature, flaunt the consent of thearmy toward them, which was functional to their government.

Nel contributo si vuole dimostrare che per il fenomeno delle appellazioni imperatorie plurime tributate in occasione di una stessa campagna militare, ascritto ai principati di Caligola, Claudio e Nerone e interpretato dagli storici antichi come una violazione della prassi repubblicana, si possono rintracciare dei precedenti in età triumvirale. Attraverso l’analisi comparata di passi dei Bella civilia di Appiano, dell’opera di Cassio Dione e di quella di Velleio Patercolo, è possibile individuare appellazioni imperatorie doppie per Cesare figlio già nel corso del bellum Perusinum e del bellum Siculum. Emerge come l’uso e la registrazione delle acclamazioni fossero parte integrante delle strategie messe in atto da Ottaviano per creare e consolidare il legame con i milites e in quale modo egli se ne avvalesse anche come strumento di propaganda nello scontro con i colleghi nel triumvirato, sia durante lo svolgimento degli eventi sia posteriormente, allorché si manifestava la necessità di dare una rilettura dei fatti del passato e di legittimare il proprio operato, difendendosi dagli oppositori. Si coglie peraltro come i successori di Augusto, Caligola, Claudio e Nerone, attraverso le appellazioni imperatorie plurime e la loro registrazione puntuale nella titolatura imperiale, ostentassero il consenso dell’esercito nei loro confronti, funzionale al loro governo.

Αὐτοκράτωρ πολλάκις ἐπωνομάσθη παρὰ τὰ πάτρια: deviazione dalla prassi in età giulio-claudia o reinterpretazione del modello augusteo?

ARENA P
2020-01-01

Abstract

This contribution aims to demonstrate that for the phenomenon of multipleimperatorial appellations paid on the occasion of the same militarycampaign, ascribed to the reigns of Caligula, Claudius, and Nero andinterpreted by ancient historians as a violation of republican practice,precedents can be traced to the triumviral age. Through the comparativeanalysis of passages from the Bella Civilia of Appian, the work of CassiusDio, and that of Velleius Paterculus, it is possible to identify double imperatorialappellations for Caesar’s son already during the Bellum Perusinumand Bellum Siculum. It emerges that the use and recording of acclamationsare an integral part of the strategies implemented by Octavian in order tocreate and consolidate the bond with the milites. In addition, it appears theway in which Octavian uses the acclamations as a tool of propaganda inclashes with his colleagues in the triumvirate, both during the unfolding ofevents as later, when the need arose to give a reinterpretation of the factsof the past and to legitimize his actions, defending himself from opponents.On the other hand, we can see how the successors of Augustus, Caligula,Claudius and Nero, through the multiple imperatorial appellations andtheir timely registration in the imperial titulature, flaunt the consent of thearmy toward them, which was functional to their government.
2020
Nel contributo si vuole dimostrare che per il fenomeno delle appellazioni imperatorie plurime tributate in occasione di una stessa campagna militare, ascritto ai principati di Caligola, Claudio e Nerone e interpretato dagli storici antichi come una violazione della prassi repubblicana, si possono rintracciare dei precedenti in età triumvirale. Attraverso l’analisi comparata di passi dei Bella civilia di Appiano, dell’opera di Cassio Dione e di quella di Velleio Patercolo, è possibile individuare appellazioni imperatorie doppie per Cesare figlio già nel corso del bellum Perusinum e del bellum Siculum. Emerge come l’uso e la registrazione delle acclamazioni fossero parte integrante delle strategie messe in atto da Ottaviano per creare e consolidare il legame con i milites e in quale modo egli se ne avvalesse anche come strumento di propaganda nello scontro con i colleghi nel triumvirato, sia durante lo svolgimento degli eventi sia posteriormente, allorché si manifestava la necessità di dare una rilettura dei fatti del passato e di legittimare il proprio operato, difendendosi dagli oppositori. Si coglie peraltro come i successori di Augusto, Caligola, Claudio e Nerone, attraverso le appellazioni imperatorie plurime e la loro registrazione puntuale nella titolatura imperiale, ostentassero il consenso dell’esercito nei loro confronti, funzionale al loro governo.
appellazioni imperatorie
Augusto
Claudio
guerra di Perugia
guerra di Sicilia
Cassio Dione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14092/288
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