Alcuni recenti sviluppi delle tecnologie di informazione geografica, simulazione e virtualizzazione rendono possibile ricreare digitalmente, con soluzioni più o meno immersive, contesti di vario tipo. Mentre i costi di implementazione per sistemi generatori di esperienze virtuali scendono, la loro accessibilità complessiva e le loro prestazioni relative aumentano. Per questo motivo, tali strumenti divengono sempre più popolari in alcune applicazioni geografiche o correlabili alla dimensione geografica; ciò è vero tanto nella ricerca scientifica quanto nell’insegnamento e nella divulgazione. Rappresentazioni di questo tipo possono richiedere l’uso coordinato di diverse tecnologie quali Geographic Information System avanzati, simulatori, sistemi di realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR). La letteratura evidenzia che sono in continuo sviluppo utilizzi associati o integrati di questi sistemi, in una grande varietà di applicazioni per diversi scopi. Alcune “esperienze virtuali” potrebbero mostrare agli utenti, con più o meno grande efficacia sensoriale ed emozionale, siti remoti e luoghi inaccessibili che siano concretamente, per varie ragioni, al di fuori della loro portata; oppure presentare eventi accaduti in passato o di possibile accadimento futuro. Queste forme innovative di rappresentazione geografica mantengono, trasfigurati in nuove modalità, alcuni caratteri tipici delle forme più tradizionali. Come quelle, anche queste sono basate su un modello interpretativo di spazi e luoghi che deve ricorrere a una scelta di temi; tutti i fenomeni riconducibili a ciascun tema devono essere presentati in forma ridotta, approssimata e simbolica. Come le rappresentazioni tradizionali, anche per queste di nuovo tipo l’efficacia e il valore scientifico e culturale del “prodotto finito” dipendono da diversi fattori, quali il rigore delle fonti, l’affidabilità dei dati, l’accuratezza dell’implementazione, che tenga nel debito conto gli obiettivi programmatici e il livello di dettaglio ad essi corrispondente. A questi problemi che le nuove modalità di ereditano dalla geografia tradizionale, se ne associano di nuovi verso i quali la riflessione del geografo si volge in questi anni per la prima volta. Fra questi, la questione del “senso di presenza” dell’utente nel luogo virtuale, che VR e AR possono innescare raggiungendo, attraverso un design adeguato e opportune soluzioni tecniche, una soddisfacente “immersività”. Sarebbe teoricamente possibile fornire, agli utenti, esperienze geografiche virtuali a diversi livelli di complessità: dalla mera rappresentazione geometrica di uno spazio, utile a chiarirne la natura materiale, a ricostruzioni di resa più alta che possano innescare una percezione simbolica. Diverrebbe ipotizzabile ricostruire i fattori immateriali di decisioni cruciali, dinamiche culturali o emozionali legate a contesti geografici che non esistono nella realtà concreta. Questo lavoro ha il solo scopo di fornire spunti su nuove possibili vie per la rappresentazione geografica. I destinatari cui si rivolge sono studiosi della disciplina che guardano con interesse alle possibilità di impiego di tecnologie innovative per applicazioni umanistiche, pur non avendone ancora approfondita esperienza. Tali spunti saranno presentati sulla base di esempi tratti dalla letteratura scientifica e/o ricavati dall’attività pratica di lavoro in laboratorio.
Altrimenti irraggiungibili. Prospettive su esperienze geografiche in spazi e luoghi virtualizzati
Gianluca Casagrande
2024-01-01
Abstract
Alcuni recenti sviluppi delle tecnologie di informazione geografica, simulazione e virtualizzazione rendono possibile ricreare digitalmente, con soluzioni più o meno immersive, contesti di vario tipo. Mentre i costi di implementazione per sistemi generatori di esperienze virtuali scendono, la loro accessibilità complessiva e le loro prestazioni relative aumentano. Per questo motivo, tali strumenti divengono sempre più popolari in alcune applicazioni geografiche o correlabili alla dimensione geografica; ciò è vero tanto nella ricerca scientifica quanto nell’insegnamento e nella divulgazione. Rappresentazioni di questo tipo possono richiedere l’uso coordinato di diverse tecnologie quali Geographic Information System avanzati, simulatori, sistemi di realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR). La letteratura evidenzia che sono in continuo sviluppo utilizzi associati o integrati di questi sistemi, in una grande varietà di applicazioni per diversi scopi. Alcune “esperienze virtuali” potrebbero mostrare agli utenti, con più o meno grande efficacia sensoriale ed emozionale, siti remoti e luoghi inaccessibili che siano concretamente, per varie ragioni, al di fuori della loro portata; oppure presentare eventi accaduti in passato o di possibile accadimento futuro. Queste forme innovative di rappresentazione geografica mantengono, trasfigurati in nuove modalità, alcuni caratteri tipici delle forme più tradizionali. Come quelle, anche queste sono basate su un modello interpretativo di spazi e luoghi che deve ricorrere a una scelta di temi; tutti i fenomeni riconducibili a ciascun tema devono essere presentati in forma ridotta, approssimata e simbolica. Come le rappresentazioni tradizionali, anche per queste di nuovo tipo l’efficacia e il valore scientifico e culturale del “prodotto finito” dipendono da diversi fattori, quali il rigore delle fonti, l’affidabilità dei dati, l’accuratezza dell’implementazione, che tenga nel debito conto gli obiettivi programmatici e il livello di dettaglio ad essi corrispondente. A questi problemi che le nuove modalità di ereditano dalla geografia tradizionale, se ne associano di nuovi verso i quali la riflessione del geografo si volge in questi anni per la prima volta. Fra questi, la questione del “senso di presenza” dell’utente nel luogo virtuale, che VR e AR possono innescare raggiungendo, attraverso un design adeguato e opportune soluzioni tecniche, una soddisfacente “immersività”. Sarebbe teoricamente possibile fornire, agli utenti, esperienze geografiche virtuali a diversi livelli di complessità: dalla mera rappresentazione geometrica di uno spazio, utile a chiarirne la natura materiale, a ricostruzioni di resa più alta che possano innescare una percezione simbolica. Diverrebbe ipotizzabile ricostruire i fattori immateriali di decisioni cruciali, dinamiche culturali o emozionali legate a contesti geografici che non esistono nella realtà concreta. Questo lavoro ha il solo scopo di fornire spunti su nuove possibili vie per la rappresentazione geografica. I destinatari cui si rivolge sono studiosi della disciplina che guardano con interesse alle possibilità di impiego di tecnologie innovative per applicazioni umanistiche, pur non avendone ancora approfondita esperienza. Tali spunti saranno presentati sulla base di esempi tratti dalla letteratura scientifica e/o ricavati dall’attività pratica di lavoro in laboratorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.